"Stay hungry, stay foolish." (di Steve Jobs)
E' al momento la frase di moda. Tra le cose che facevano incazzare maggiormente Jobs si sono sempre annoverati gli imitatori. Del resto è quasi ovvio che ad un creativo risultino antipatici i "copioni".
Ciò che forse neanche Lui aveva previsto, pur nella sua visionarietà è che gli avrebbero copiato anche la frase.
Mi stanno arrivando e-mail con slogan pubblicitari che ricalcano più o meno la struttura logica della frase sopraindicata.
Questa struttura non ha niente di inventato e niente di particolarmente originale. Da un punto di vista linguistico ha un nome proprio, è usata da migliaia di anni, ed è annoverata tra le figure retoriche più comuni.
Dante Alighieri usa questa, che adesso possiamo chiamare, figura retorica nel passo che riporto di seguito:
Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Pascoli sempre in italiano la usa così:
Sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto…
In generale viene chiamata Anafora o Pallilogia e la caratteristica che la distingue è la ripetizione della parola o del gruppo di parole all'inizio delle frasi ma c'è anche una figura retorica "simile" che viene chiamata Parallelismo in cui si creano invece delle simmetrie nella struttura delle frasi.
Di pensier in pensier, di monte in monte. (Petrarca)
Come affocato, a mare: nero di pece, a monte (Pascoli)
Questa è tratta dalla letteratura e-mail contemporanea.
"C'e' crisi, c'e' crisi, c'e' crisi!"
(di "Jobs" ce n'è pochi in giro e idem per "jobs")
E' al momento la frase di moda. Tra le cose che facevano incazzare maggiormente Jobs si sono sempre annoverati gli imitatori. Del resto è quasi ovvio che ad un creativo risultino antipatici i "copioni".
Ciò che forse neanche Lui aveva previsto, pur nella sua visionarietà è che gli avrebbero copiato anche la frase.
Mi stanno arrivando e-mail con slogan pubblicitari che ricalcano più o meno la struttura logica della frase sopraindicata.
Questa struttura non ha niente di inventato e niente di particolarmente originale. Da un punto di vista linguistico ha un nome proprio, è usata da migliaia di anni, ed è annoverata tra le figure retoriche più comuni.
Dante Alighieri usa questa, che adesso possiamo chiamare, figura retorica nel passo che riporto di seguito:
Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Pascoli sempre in italiano la usa così:
Sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto…
In generale viene chiamata Anafora o Pallilogia e la caratteristica che la distingue è la ripetizione della parola o del gruppo di parole all'inizio delle frasi ma c'è anche una figura retorica "simile" che viene chiamata Parallelismo in cui si creano invece delle simmetrie nella struttura delle frasi.
Di pensier in pensier, di monte in monte. (Petrarca)
Come affocato, a mare: nero di pece, a monte (Pascoli)
Questa è tratta dalla letteratura e-mail contemporanea.
"C'e' crisi, c'e' crisi, c'e' crisi!"
(di "Jobs" ce n'è pochi in giro e idem per "jobs")
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